sabato 21 ottobre 2017

Recensione: La ragazza del Greenwich Village di Lorna Graham

Salve lettori!
Ho terminato una nuova lettura: La ragazza del Greenwich Village.
Cliccando qui, potete leggere la trama e tutti i dettagli al riguardo, qui sotto, invece, trovate la recensione.


Genere: Romanzo
Titolo originale: The ghost of Greenwich Village
Autrice: Lorna Graham
Casa editrice: Rizzoli
Anno: 2011
Serie: autoconclusivo.
Pagine: 376
Acquistabile qui: Copertina rigida - Copertina flessibile - Formato Kindle
Prezzi: 7,10 - 3,78 - 9,99
Voto: 9/10

Recensione:
Prima di tutto, devo ammettere che è stata una lettura che mi ha sorpreso molto. Pensavo sarebbe stata una classica storiella, invece, si è rivelato un racconto molto interessante.
L'autrice è riuscita a intrecciare perfettamente storie e generazioni diverse, creando un fortissimo legame tra passato e presente. Ha, soprattutto, valorizzato l'azione umana, sottolineando quanto essa e le scelte dell'uomo determinino il nostro futuro e quello delle persone con cui siamo a contatto.
In fondo il destino non è semplice frutto del caso, e su questo sono completamente d'accordo.
Inoltre, la lettura risulta molto scorrevole.
La protagonista è Eventual Weldon, una ragazza che, trasferitasi a New york, si ritrova sola e deve affrontare una dura realtà: affermarsi nella vita non è semplice, soprattutto in una metropoli come New york.
Lei è lì perché vuole conoscere meglio sua madre, anche se lei non c'è più, attraverso i posti in cui lei ha vissuto da giovane, quegli stessi posti dove sembrava rifugiarsi, almeno tramite i ricordi, ogni volta che a Eve e alla sua famiglia sembrava irraggiungibile.
Eventual si ritrova a vivere con un inquilino speciale ed inaspettato: Donald Bellows, scrittore emergente negli anni settante e membro della beat generation (movimento culturale, il cui pensiero era basato sul rifiuto di norme imposte, le innovazioni nello stile, la sperimentazione delle droghe, la sessualità alternativa, l'interesse per la religione orientale, un rifiuto del materialismo, e rappresentazioni esplicite e crude della condizione umana), o almeno il suo fantasma.
Quello che ho apprezzato di più di questo libro è la realtà che racconta, nonostante la presenza di un fantasma che per alcuni possono esistere e per altri no.
Racconta le difficoltà che vivere comporta, soprattutto se si vuole la propria indipendenza; racconta le difficoltà delle scelte, che spesso escludono la felicità; racconta gli eterni dilemmi: felicità o giustizia? amore o amicizia? guerra o pace?
Ma forse l'uomo non ha nessuna risposta e, magari, è per questo che il finale viene lasciato in parte aperto.

Spero che anche voi leggiate questo libro e lo apprezziate come ho fatto io.

Domanda: Preferite i finali aperti, così da lasciare spazio alla vostra immaginazione, o quelli chiusi, così da sapere cosa sia successo ai personaggi della storia?




7 commenti: